sabato 16 febbraio 2013

Huuummmeeerrr

Se n'era già parlato qualche post fa, della viabilità di Guadalajara. Codice della strada modellato su "Carmageddon", con le frecce ridotte a puro blink blink estetico e i passaggi pedonali a sfide sui 50 metri piani. Più patenti per tutti, anche per gli under 15, e limiti di cilindrata affidati ai danèe. Benza a 50 centesimi al litro. E una unanime tendenza al multitasking, con il conducente medio che durante l'esercizio delle sue funzioni si scaccola, telefona, beve il cappuccino vanigliato schifido dell'Oxxo, legge El Informador, si rifà il trucco, naviga sul web, guarda la tele. Unico baluardo dei pedoni, le Topes - cunette artificiali sparse ad minchiam lungo le strade, invisibili fino a un metro di distanza e progettate per rallentare solo i veicoli sotto il metro e mezzo di altezza, quei pochi riservati agli amanti dell'understatement. I portatori sani di scatolette come Matiz Chevy o Platina ci stanno attentini, dato il rischio di lasciare per strada marmitte, coppe dell'olio e alberi di trasmissione. Tutti gli altri le prendono a sessanta all'ora, saltandole come canguri cigolanti.
Dato il tasso di mortalità dei pedoni, il taxi è praticamente un medicinale salvavita. Le auto pubbliche sono gialle uovo con il tettuccio nero, e spiccano nel traffico come isole nella tempesta. Fermandoli per strada si spendono cifre abbordabili, intorno ai dieci pesos a chilometro. Prenotando la corsa, il prezzo raddoppia. Il vantaggio è che se il tragitto è breve, su una vettura da cinque si può salire anche in diciotto, ergo il prezzo della corsa è tosto ammortizzato. I vecchi, romantici e scassatissimi maggioloni Anni 70 del Messico che fu sono diventati una rarità. Adesso, la preferita dai tassinari è la Nissan Tsuru, una tre volumi funzionale ma bruttissima che i più tentano di ingentilire con rosari da concistoro vaticano, foderine in pelo di vero finto orso polare, diorami della revoluciòn, autoradio zaurissime con luci cangianti che pulsano a ritmo ecc. ecc. Accompagnamento musicale, l'onnipresente musica da banda: sezioni fiati da quaranta elementi più testi sul genere "Mamma, mamma/son contento di essere un pischello/fossi nato donna/starei in un bordello".
A Guadalajara, le berline messichesi sono tutte molto americane, molto grosse e molto accessoriate. Le mamme non girano con la Almera o con la Mini, come da noi, ma in Dodge Journey, la sette posti che ha fatto da modello per la orrenda Fiat Freemont di Marchionne. Fra le tre volumi più apprezzate spicca la Lincoln Town Car, così chiamata per la cubatura pari a quella di una cittadina come Abbiategrasso. Pick-Up dalle cilindrate intorno ai sei litri e dai brand trucidi come Apache, Lobo e Silverado, con branchi di pitbull sbavanti sul cassone, attendono i passanti agli incroci per gli scotennamenti di rito. Altrimenti, puoi farti investire da una Buick, col suo aplomb così cavalleresco e così post-modern, o da una Mustang scalpitante, o da un Chevrolet Suburban, veicolo ideale per ospitare un intero cartel di narcos. Per salvare la buccia, l'unica è battere gli automobilisti sul tempo. Oppure, procurarsi l'arma finale nel ramo delle quattro ruote: un hhhuuummmeeerrr sbracato con tanto di bar, discoteca e scannatoio, grande come un appartamento. Come portachiavi, compreso nel prezzo, ti regalano Flavio Briatore.

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