Tornato. Abbronzato. Dimagrito giusto un par di chili. Mangiato e dormito.
Letto, anche. Nel senso della posizione orizzontale su materassi, teli mare o amache. E nel senso di qualche libercolo che chissà come mai non avevo ancora letto, e che chissà come mai non ho apprezzato quanto avrei voluto. Questione, forse, di sintonia fine. Linea d'ombra e Il grande Gatsby li ho già nello specchietto retrovisore del Kangoo, insieme con il bell'instant di Pio D'Emilia sullo Tsunami in Giappone di Manifestolibri. Viva la vida di Cacucci (con dedica: grazie, amore mio) me lo finisco fra stesera e domani, tanto è poca roba. Visto un po' di gente che non vedevo da un po', snobbata un po' di gente che non vedevo da un po'. E sì, Antonio, so che avrei dovuto passare, ma a questo giro ero troppo pigro. Souvenir dell'estate: t-shirt Bear a maniche lunghe rossa fuoco (e come, se no). Un po' di mangiarini sardegnoli pane carasau e frattaglie varie. Un incontro sorprendente con il tipetto qua sopra nel profondo di una notte piena di grilli. Mai visto un Allocco così da vicino, fra parentesi. Ottimo e abbondante. Come il primo color Tex di Boselli & Brindisi. Pensierino finale dell'estate dalla viva voce di un conoscente: "Se non sarebbero ferie, non finirebbero". Fanculo la consecutio, e viva la saggezza popolare. Ricominciamo da qui, magari imbroccando i congiuntivi.
martedì 23 agosto 2011
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