martedì 11 maggio 2010
L'armonica armata
Ha pochi pregi, Cassidy. Ma di quelli che pesano: la scrittura asciutta ed essenziale di Pasquale Ruju, il tratto dinamico e meticoloso di Maurizio di Vincenzo, e un paio di zampate autoriali che sanno di vecchi fumetti polizieschi e cinema macho.
Ha pochi difetti, Cassidy. Ma di quelli che pesano: un protagonista anonimo, che si lascia rubare la scena dal cast dei comprimari. Un production design che non ha il coraggio di affondare il colpo, e lascia gli Anni 70 sullo sfondo, alla stregua di una scenografia. Un citazionismo nerd che sa già di maniera, e nella versione bonelliana morde meno che in altri contesti. E la colonna sonora, insistita, onnipresente, disperatamente muta: quanti cominceranno a canticchiare Boogie Man una volta chiuso l'albo? Vassape'.
Tutto sta a vedere se il bicchiere di bourbon è mezzo pieno o mezzo vuoto, insomma.
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