lunedì 23 novembre 2009
Per qualche copia in più
Come tutte le riviste autenticamente di tendenza, Rolling Stronz ha eletto Silvio Banana a rockstar dell'anno. Niente dietrologie, per carità: Silvio ha ottenuto l'onore e l'onere della copertina "per la sua strabordante vitalità", e guai a pensar male.
Trattasi di una provocazione estetica. Come quando Sid Vicious se ne andava in giro con la canotta nazi, ecco.
A essere maliziosi, verrebbe da pensare che gli atteggiamenti di Silvio B. fanno tutto meno che rockstar. Penso al suo amore per la canzone napoletana. Alla sua ossessione per l'aspetto fisico. Alle tecniche di seduzione da cumenda. Al disprezzo per l'anticonformismo.
Ma dopotutto, Rolling Stronz è una rivista che non parla di nulla.
Quindi, a certe cose, non ci fa caso.
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5 commenti:
Anni fa, Giuliano Ferrara - in un soprassalto di preveggenza - disse che il Cav. era ormai una icona pop, come le foto spennellate a colori saturi di Andy Warhol.
Popstar o rockstar? E' possibile essere allo stesso tempo material girl e born to be wild? E' impresa da far tremare i polsi, riuscita a pochi. Segnaliamo il compianto Mino Reitano che è stato capace di ossimori raffinati come ''Bronzi di Riace/guerrieri della pace'' e di derive punk nell'età in cui, di solito, si gioca con le nipotine. Degli altri, se sei il futuro ex premier, ma questa è un'altra storia.
Non leggiamo Rolling Stone, perchè omette di cronometrare gli articoli - noi siamo della scuola di Vanity Fair: amiamo gareggiare con l'anonimo radattore che ci indica quanto tempo occorre a terminare il pezzo e batterlo sul filo di lana - ma ci piacerebbe imbatterci in ''una rivista che
non parla di nulla''. Folgorati da Melville e dal bianco totale della sua balena, cerchiamo un perfetto niente con l'entusiasmo con cui il premier canta le romanze apicelliane. Auspichiamo, prima o poi, che la fiera delle vanità pubblichi un racconto di questo tenore: festival rock di Napoli, cinque minuti avanti nel futuro. Sid Kumenda è il presentatore, l'unico singer e la giuria di un contest. Il pubblico è assente, polverizzato dal solito fall out sci -fi anni settanta nella peggiore delle ipotesi, ad un concerto dei Banana Splat , ennesimo clone dei Jonas Brothers, nella migliore. O viceversa.
Sid si presenta, si esibisce in una cover di born to be alive che termina fracassando la chitarra contro un amplificatore. Riceve il solito primo premio e si intervista da solo, sorprendendo il cronista che sonnecchia nelle sue scarpette a la Stiltman per l'arguzia delle risposte. Riavvolge e riascolta il nastro, ma non sente assolutamente nulla. Un nulla assordante che è la sua way. Tempo di lettura una legislatura. Forse.
Accidenti, non credevo esistesse un lettore tipo per la rivista che ho da tempo in mente.
Si intitola LOREM IPSUM e, come indica il titolo, ha testo interni intesi solo come ingombri.
Solo tipografia e fotografia. La comunicazione visiva al potere.
Lorem Ipsum è già nella mia wish list.
Con il supplemento S/M dolor sit amet.
La comunicazione visiva E' il potere manifesto. La parola è magia. Conosci il vero nome del demone e lo dominerai. Così è nei fumetti di Hellblazer e nei retroscena del caso Marrazzo.
Ti chiami Scicolone e sei solo una bella ragazza prosperosa. Ti ribattezzano Sofia Lore(m)e fili con Mastroianni, fai perdere la testa a Cary Grant, vinci un Oscar e fai un calendario all'età in cui Mino Reitano diventava punk.
L'attore totale è non è una tabula rasa, ma il ricettacolo di fonemi senza senso, un portatore insano di gramelot, la pentola di fagioli che fa i puzzini.
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