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Quando Vauro è al suo meglio, non ce n'è per nessuno.
Non so perché, ma ogni volta che vedo atterrare una sonda su Marte la prima cosa che mi viene in mente è questa.
Cosa non si trova in Rete oggigiorno.
Un "grazie" speciale a Mauro e Riccardo per la segnalazione.
Oggi, vedendo su una rivista i Tokyo Hotel, per analogia mi sono venuti in mente i Missing Persons. Che dire di un gruppetto pop che annoverava nella sua line-up Dale Bozzio, Terry Bozzio e Patrick O'Hearn, ovvero tre fuoriclasse della band di Frank Zappa? Il loro "Spring Session M" è uno dei sacri graal degli Eighties.
E giustamente, dico io.
Vabbe', però anche Del Piero capocannoniere non è male.
See you next years, motherfuckers.
Paolo Bonolis e Luca Laurenti non sono soli lassù nell'Alto dei Cieli: lo dimostra questo videoburrito in salsa agrodolce.
Se ne sconsiglia caldamente la visione a minori e deboli di cuore.
Le prime rece italiane del film sono tutte unanimi: l'opinione generale è che QUESTA sia la stronzata del decennio.
Tutti a dire che "Speed Racer" sia tutto fumo e niente arrosto. "Mica come «Matrix»", sostiene Roberto Nepoti di Repubblica.
Sfidando il ridicolo, direi: visto che la trilogia di Matrix mi è sembrata un insopportabile frullato di idee riciclate ed estetica discotecara stile "Brucia la notte".
Nessuno però sembra aver colto un dato essenziale. E cioè che "Speed Racer" è un inno al camp, un parco a tema da settanta millimetri, un trip lisergico da gustare fianco a fianco del proprio fanciullino interiore.
A prenderlo così, ci si diverte un casino.
E le due ore e passa della pellicola volano via in un attimo. Garantito.