Il bucaneve (meglio i biscotti) |
A volte, ci si lamenta del fatto che i cinemi tratti dai fumetti pecchino di scarso rispetto nei confronti dei volumi originali. Non ho ancora visto Snowpiercer, ma sono convinto che a questo giro non andrà così: lo dico perché il fumetto di Lob, Legrand e Rochette sarebbe stato un ottimo spunto per un racconto breve. E invece, nella versione extended play di 250 pagine portata in edicola da Editoriale Cosmo raccogliendo gli albi de Le Transperceneige evapora ben presto fra gli sbadigli. Non poteva essere altrimenti, con un fumetto di puro mestiere realizzato ben trent'anni or sono. Chi si aspetta squisitezze da Umanoidi Associati può aspettare il prossimo treno: qui non siamo nell'ambito del fumetto francese colto, ma di quello squisitamente popolare, serializzato su A Suivre e poi raccolto in tre albi, in soluzione unica nella versione italiana. Appena ci si abitua alla scomodità delle carrozze, alla costruzione elementare delle tavole e dei dialoghi, alla rarefazione della trama, l'immagine della immane locomotiva che fende le lande ghiacciate del futuro prossimo con il suo carico di passeggeri di prima, seconda e infima classe perde tutto il suo fascino. E punta dritta dritta verso il binario morto del confronto con la grande Bande Dessinnèe - quella di Moebius, Druillet o Bilal, per dire. O al limite, con il solido mestiere di autori misconosciuti come Alain Voss, modello malcelato e irraggiungibile del primo Rochette. Vale la pena solo per chi di norma non bazzica la fantascienza a fumetti, o per chi vuole misurare le distanze fra il fumetto e il film. Incoraggianti la cura editoriale e il rapporto qualità/prezzo, inferiore ai 6 euro: ma per rispetto nei confronti dei Cosmonauti bisogna ammettere che hanno in catalogo chicche ben più meritevoli di questo instant comic. Che al netto del film, probabilmente sarebbe rimasto in qualche cassetto a prender polvere. E bon voyage.
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