giovedì 6 febbraio 2014

Metà uomo, metà macchina, tutto chiacchiere e distintivo


Non tutto è perduto: posso farmi ancora le pippe.

Che cosa resta di Robocop, se gli togli lo humour nero,  il gore e la perfetta solitudine da tragica macchina celibe che costituivano il cuore nerrativo dell'originale di Paul Verhoeven?
Risposta esatta: uno scintillante carapace e poco altro.
Come ampiamente prevedibile dai trailer diffusi in Rete negli ultimi mesi, il film di José Padilha fa dell'uomo di latta perturbante dei bei tempi che furono una action figure per sbarbati di non troppe pretese. Chi aspira a ulteriori chiavi di lettura, passi: il regista carioca e i suoi (pessimi) ufficiali pagatori hanno bruciato ogni aspirazione adulta in pochi accenni, liquidando i requisiti minimi dei maggiorenni con strizzate d'occhio cheap a Bacon (il pittore, non il filosofo) e Dick Cheney, qui incarnato in un didascalico e irritante Samuel Jackson. Il resto è clangore di ferraglia molto in linea con i cinefumetti più recenti. E tanti saluti al fascino B-Movie dell'originale, alle sue distopie, ai suoi sghignazzi grotesque.
Un film vecchissimo nella struttura, nella realizzazione, nel riciclo degli spunti visivi (il remake di Total Recall, Terminator: Salvation, gli ovvi Batman Begins Iron Man...) e nell'uso del tema di Basil Poledouris, già (volutamente) ridondante a suo tempo. Con un corto circuito che piacerebbe a McLuhan - una satira sui guasti del marketing delle multinazionali, castrata dalla sudditanza al marketing della Sony. Non il peggiore dei remake gratuiti, ma un film totalmente inutile, che all'uscita dalla sala evapora sgradevolmente come un peto rumoroso.
Previsioni del tempo: incassi discreti nel primo week-end, e poi una frettolosa rottamazione, in attesa dell'eventuale secondo capitolo, telefonato nel finale. Per una disgraziata coincidenza, in giro c'è anche il Blu-ray del vero Robocop, quello che rifletteva con un bel tot di anticipo il nostro presente così levigato, cinico e disilluso: un modello inarrivabile, che non passa mai di moda, e che paradossalmente, in tempi di GTA, Assassin's Creed e Call of Duty potrebbe anche piacere più di questo remake al Lysoform.

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