Il sosia di Robert Redford |
Correva l'anno millenovecentosettantasette e in radio impazzava Alto Gradimento, la trasmissione più folle ed estrema mai partorita da Mamma Rai. I Deejay molto sui generis come Renzo Arbore e Gianni Boncompagni alternavano musica ggiovane e accessi di puro delirio partoriti improvvisando con altri squinternati: c'era Giorgio Bracardi, inventore del gerarca fascista Catenacci con le sue manganelatte e del tormentone Perché non sei venutto? E c'era Mario Marenco, architetto, "sosia di Robert Redford" e un esercito di personaggi folli e geniali nella panza - dal professor Aristogitone, professore con 40 anni di insegnamento alle spalle, alla giunonica virago Sgarambona, fino all'austronauta Raimundo Navarro, abbandonato nello spazio dalla Nasa e perciò incline all'insulto ("Cabrones... cornudos..."). A un certo punto, come succede oggi con praticamente tutti quelli che godono di un minimo di airplay, trac: la Rizzoli ti tira fuori la raccolta con i migliori monologhi del suddetto Marenco. A me la regalarono gli zii, se ben ricordo. Si chiamava Lo scarafo nella brodazza, e allora mi fece lollare assai. Ma si sa come vanno queste cose: poi cresci, presti, te ne fotti, e i libri si perdono fra le pieghe della storia. Ecco, proprio qui volevo arrivare: se qualcuno di voi ha in casa la mia copia de Lo scarafo nella brodazza, ci terrei tanto a riaverla. Cabrones, cornudos.
1 commento:
Ovale e chioma alla Robert Culp - l'attore che avrei visto volentieri in un biopic su Stan The Man Lee - ed espressione alla Bob Redford brillo a piedi nudi nel parco. Non riavrai mai la brodazza. Rassegnati.
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