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Si chiama entusiasmo.
È quella cosa che ti viene quando qualcosa ti rivolta piacevolmente come un calzino, cambiando il tuo modo di guardare alla lettura. Se sei uno a cui piace leggere e hai più di venticinque anni, diventa un'emozione abbastanza rara.
Il che ci porta a Ron Currie, Jr. e alla sua opera prima, Ogni cosa è importante! (Mondadori, € 17,50). Gli strilli in cover lo paragonano a Vonnegut, ma con Vonnegut, Currie ha in comune solo un registro narrativo perennemente in bilico fra fantascienza, satira e dramma. La sinossi sui risvolti tira in ballo Donnie Darko: un paragone forzato, furbesco, fatto per convincere qualche fanciullo/a in fiore a sganciare i soldini per un libro che ha un titolo talmente understatement da passare tranquillamente inosservato. E invece, questo malloppo ha dentro tutto quello che serve per restituire il gusto della lettura anche a chi pensa di aver provato di tutto. Una trama solida, irrobustita da un gusto descrittivo maniacale ma mai fine a se stesso; personaggi lineari, ma allo stesso tempo più grandi della vita, cesellati fino all'ultimo tic; e uno stile di scrittura che abbina alla lucidità ossessiva del miglior Palahniuk la tenerezza del miglior Watterson. 345 pagine pesantissime, soprattutto considerando che è un romanzo d'esordio: forse, per chi ama la letteratura Made in Usa, c'è ancora speranza.