Ho riconosciuto lo spezzone - immagino che il signor Voglino sia un fan del Fuori Orario di Enrico Ghezzi. Strano signore. Ho assistito ad una sua conferenza sul documentario Fear and Desire e quando ha spiegato che Orson stava per girare un Don Quixote in cui il tristo cavaliero usciva da uno schermo di un drive in mexicano, il pubblico era mesmerizzato come davanti al Nebulon di Gerber/Buscema ( Defenders/Marvel Comics ). Nessuno ricordava che il tema era Kubrick. Milligan ha dichiarato che il suo Shade è ispirato al creatore di Blob, ma sto divagando. Il frammento è tratto da Nembokidding, un corto girato da un giovane Vincenzo Mollica, di fatto un libello contro la DC, allora National, che sfruttò il talento di Siegel & Shuster, non riconoscendo loro le generose royalties che si erano guadagnati. La metafora è chiara: lo skater è la major e la tavola è il duo di cartoonists. Il film è uscito qualche anno prima del Maximortal di Rich Veitch - Redford non lo ha voluto al Sandance Festival perchè '' troppo sperimentale e legato ad un singolo e specifico segmento dell'immaginario collettivo. In altri termini non rappresentativo di un'universale e condivisbile sentire '' e Tarantino - che non ha mai avuto simpatia per Supes ( vedi pistolotto inflitto da Bill a Uma ) - non ne ha parlato in termini lusinghieri così che il suo sodale Keitel lo ha boicottato da costa a costa. Peccato. Se le cose fossero andate in modo diverso, forse Enzo oggi sarebbe il Michael Moore italiano. Forse.
Non è sempre stato così. In un'altra vita si interessava anche ad altro oltre agli epigoni di Barks ed Amedeo Minghi. Eravamo a Los Angeles a metà degli anni ottanta, Minghi, Enzo ed io. Michael Douglas era richiestissimo, ma la moglie gelosissima non voleva che girasse scene in cui interagiva con attrici sexy ed il suo agente - Michael Keaton, non ancora famoso, aveva ottenuto il posto perchè il suo vero nome è Michael Douglas - stava cercando all over the world dei cloni. Il singer di ''1950' era perfetto per il ruolo ed Enzo, il suo agente - lo aveva conosciuto attrraverso Fabio Concato che aveva commissionato la copertina di un disco a Paz - ci caricò su di un volo in meno tempo di quello che ci vuole a pronunciare il mantra ''do re ciak gulp ''. Nella città degli angeli le cose non andarono come speravamo - Amedeo era un attore discreto ( '' ho deciso di diventare attore perchè se poteva riuscirci Michael Douglas potevo sfondare anch'io '' Bruce Willis ), ma non aveva lo stesso appeal del figlio di Spartacus. Enzo gli aveva rimediato un provino in cui doveva sedurre la torrida Close su di un tappetto coperto da conigli di peluche lessati, ma Mingus si perdeva in coccole e la risata di Glenn definita una ''trottolina amorosa '' si è sentita fino al quartiere di Tribeca. Lo so per certo perchè Bob De Niro ci ha messo anni prima di tornare a recitare in un blockbuster. Lo shock. Ad ogni modo, decidemmo di tornarcene a casa con le pive nel sacco - Enzo era furibondo e ci mancò poco che la sua ghigna trovasse ingaggio come racketeer in un pastiche in cui uno Scarface moderno si nascondeva in una giungla ripiena di Predators, progetto abortito purtroppo - e per parecchio tempo, il Mollicone era come di pane raffermo. Non stupisce che Paz, quando Enzo ebbe una bimba, gli abbia dedicato una storia in cui Zanardi e la sua cricca stecchivano uno spaccia a colpi di tagliole. Sarebbe ancora un irriducibile J.J.Jameson oversize se non fosse stato richiamato ad Hollywood per un ruolo di protagonista: sei mesi in Amazzonia nei panni di un cyborg crono disperso programmato per uccidere alcuni demoni mutaforma travestiti da pinguini imperatore. La trovata del film consisteva nella difficoltà oggettiva per l'eroe di trovare i suoi avversari intorno a Manaus. Un semestre tra innocui ex riduttori di teste convertiti in pericolosi venditori di gadgets provocarono in Enzo la catarsi che lo ha portato alla fase ''do re ciak gulp ''. Ogni tanto sente la stessa chiamata udita dal Marlow di Conrad/Sheen di Coppola - di solito sta contemplando la testolina di Paperino con gli occhi ed il becco cucito appesa sopra la scrivania del suo ufficio RAi - ma poi gli passa. Lieto fine.
3 commenti:
Ho riconosciuto lo spezzone - immagino che il signor Voglino sia un fan del Fuori Orario di Enrico Ghezzi. Strano signore. Ho assistito ad una sua conferenza sul documentario Fear and Desire e quando ha spiegato che Orson stava per girare un Don Quixote in cui il tristo cavaliero usciva da uno schermo di un drive in mexicano, il pubblico era mesmerizzato come davanti al Nebulon di Gerber/Buscema ( Defenders/Marvel Comics ). Nessuno ricordava che il tema era Kubrick. Milligan ha dichiarato che il suo Shade è ispirato al creatore di Blob, ma sto divagando.
Il frammento è tratto da Nembokidding, un corto girato da un giovane Vincenzo Mollica, di fatto un libello contro la DC, allora National, che sfruttò il talento di Siegel & Shuster, non riconoscendo loro le generose royalties che si erano guadagnati. La metafora è chiara: lo skater è la major e la tavola è il duo di cartoonists.
Il film è uscito qualche anno prima del Maximortal di Rich Veitch - Redford non lo ha voluto al Sandance Festival perchè '' troppo sperimentale e legato ad un singolo e specifico segmento dell'immaginario collettivo. In altri termini non rappresentativo di un'universale e condivisbile sentire '' e Tarantino - che non ha mai avuto simpatia per Supes
( vedi pistolotto inflitto da Bill a Uma ) - non ne ha parlato in termini lusinghieri così che il suo sodale Keitel lo ha boicottato da costa a costa. Peccato. Se le cose fossero andate in modo diverso, forse Enzo oggi sarebbe il Michael Moore italiano. Forse.
E forse anche no.
Non è sempre stato così. In un'altra vita si interessava anche ad altro oltre agli epigoni di Barks ed Amedeo Minghi.
Eravamo a Los Angeles a metà degli anni ottanta, Minghi, Enzo ed io.
Michael Douglas era richiestissimo, ma la moglie gelosissima non voleva che girasse scene in cui interagiva con attrici sexy ed il suo agente - Michael Keaton, non ancora famoso, aveva ottenuto il posto perchè il suo vero nome è Michael Douglas - stava cercando all over the world dei cloni. Il singer di ''1950' era perfetto per il ruolo ed Enzo, il suo agente - lo aveva conosciuto attrraverso Fabio Concato che aveva commissionato la copertina di un disco a Paz - ci caricò su di un volo in meno tempo di quello che ci vuole a pronunciare il mantra ''do re ciak gulp ''.
Nella città degli angeli le cose non andarono come speravamo - Amedeo era un attore discreto ( '' ho deciso di diventare attore perchè se poteva riuscirci Michael Douglas potevo sfondare anch'io '' Bruce Willis ), ma non aveva lo stesso appeal del figlio di Spartacus. Enzo gli aveva rimediato un provino in cui doveva sedurre la torrida Close su di un tappetto coperto da conigli di peluche lessati, ma Mingus si perdeva in coccole e la risata di Glenn definita una ''trottolina amorosa '' si è sentita fino al quartiere di Tribeca. Lo so per certo perchè Bob De Niro ci ha messo anni prima di tornare a recitare in un blockbuster. Lo shock.
Ad ogni modo, decidemmo di tornarcene a casa con le pive nel sacco - Enzo era furibondo e ci mancò poco che la sua ghigna trovasse ingaggio come racketeer in un pastiche in cui uno Scarface moderno si nascondeva in una giungla ripiena di Predators, progetto abortito purtroppo - e per parecchio tempo, il Mollicone era come di pane raffermo.
Non stupisce che Paz, quando Enzo ebbe una bimba, gli abbia dedicato una storia in cui Zanardi e la sua cricca stecchivano uno spaccia a colpi di tagliole.
Sarebbe ancora un irriducibile J.J.Jameson oversize se non fosse stato richiamato ad Hollywood per un ruolo di protagonista: sei mesi in Amazzonia nei panni di un cyborg crono disperso programmato per uccidere alcuni demoni mutaforma travestiti da pinguini imperatore. La trovata del film consisteva nella difficoltà oggettiva per l'eroe di trovare i suoi avversari intorno a Manaus.
Un semestre tra innocui ex riduttori di teste convertiti in pericolosi venditori di gadgets provocarono in Enzo la catarsi che lo ha portato alla fase ''do re ciak gulp ''. Ogni tanto sente la stessa chiamata udita dal Marlow di Conrad/Sheen di Coppola - di solito sta contemplando la testolina di Paperino con gli occhi ed il becco cucito appesa sopra la scrivania del suo ufficio RAi - ma poi gli passa. Lieto fine.
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