mercoledì 23 dicembre 2009

La letterina


Caro Babbo Natale,
Visto che quest'anno sono stato buonissimo, mi sa che merito un sacco di regali.
So che non dovrei, vista la crisi e tutto il resto. Ma da bravo bambino, so bene che i soldi non fanno la felicità. E se avrai la bontà di leggere la mia lunga lettera, scoprirai di poterne uscirne senza scucire neanche un cent.

Per prima cosa, vorrei un Paese migliore.
Un Paese dove i cittadini non siano prigionieri di banche, aziende, corporazioni, lobby, gilde, bande o associazioni a delinquere di vario genere, e possano concretamente rivalersi contro chi tenta di fotterli.
Mica pretendo che vada come negli Stati Uniti, dove i reprobi vanno in galera sul serio e le corporation che sgarrano pagano multe miliardarie: mi accontento che se il treno arriva in ritardo o non arriva proprio, chi ha pagato il biglietto venga prontamente risarcito.
E che il presidente delle ferrovie paghi per le stronzate che combina.
O per quelle che dice. Fai tu.

Poi, Babbo caro, ti chiedo un po' di meritocrazia.
Chi sa il fatto suo e si fa il mazzo, faccia pure la sua strada. Chi invece sta dove sta per questioni dinastiche, ordini superiori, radicamento sul territorio o abilità linguistica vada pure a fare in culo -pardon: a quel Paese. Spero che le parolacce non costituiscano una nota di demerito.

Come terzo regalo, babbino mio, ti chiedo una classe politica autentica, sincera, responsabile.
Basta con inciucisti, cialtroni illetterati, masanielli prezzolati e socialdemocratici vista mare. Portaci qualcuno che sia in grado di frullare insieme progetti, ideali, prassi e alleanze per il bene comune. E disintegra in una nube di fumo azzurrognolo quelli che di fronte a leggi di comodo, aggressioni al lavoro e ai diritti civili, genuflessioni vaticane e altre cosucce molto realpolitik fanno finta di niente e si girano dall'altra parte.

E per finire, Babbino bello, ti chiedo un po' più di civiltà.
Imprenditori che non scarichino il rischio d'impresa sui collaboratori, dirigenti d'azienda che si intendano di bilanci, responsabili comunicazione che sfoggino qualche congiuntivo, responsabili marketing che non vogliano fare i creativi, sacerdoti che non si inchiappettino i bambini, uomini e donne che non vedano la prostituzione come una scorciatoia, gente che legge, si informa, si tiene ben desta. E per favore, portaci qualche valore, nel senso dei princìpi, che siamo un po' a corto.

Il tuo affezionatissimo

Andrea

P.S.: in mancanza di quanto sopra, potrei accontentarmi della cittadinanza in un posto un po' più civile di quello in cui vivo. Tieni presente che prediligo i climi caldi, l'abbigliamento beach e la buona cucina.

3 commenti:

Fabrizio ha detto...

Mi sa che te li dovrà portare a rate... :D

Buone feste, Andrea!

Unknown ha detto...

Mi sa anche a me.
Grazie!

Anonimo ha detto...

Ok, vuoi fare la rivoluzione di fine anno, sovvertire le istituzioni, distruggere il capitalismo e anche il comunismo (non fosse che di comunisti non ce ne sono più).

Tanti auguri e buoni sogni, Andrea, però se Babbo Natale ti dà quell'indirizzo, per piacere passamelo: io mi accontenterei anche di viverci senza cittadinanza, da emigrante... basta levarmi di qui e da quest'aria mefitica...