mercoledì 9 dicembre 2009
(Continua)
Da un paio d'anni a questa parte, Grant Morrison sembra essersi votato a un'unica missione: demolire la leggenda di Batman.
Quello che decine di altri autori avevano costruito in 70 anni di storie belle, brutte, passabili o andanti, lui lo sta sfasciando con uno zelo degno di miglior causa.
L'ho già scritto in diversi post: trovo sleale, orrido, riprovevole, inaccettabile, disonesto insomma sbagliatissimo mettersi a cazzeggiare con il Dna degli eroi di carta. Soprattutto quando si supplisce alla carenza di ossigeno affastellando colpi di scena a gratis. Il Superman di John Byrne, il Flash di Mark Waid o il Batman del primo Morrison, quello di Gothic, sfuggivano a questa logica a suon di idee, soluzioni e linguaggi innovativi. Il run di Morrison la abbraccia a piene mani, riducendo l'Evento ad artificio retorico e la scrittura a mestiere.
L'ultimo tassello è -sorpresa, sorpresa!- l'ormai prossima resurrezione del fu Bruce Wayne. una svolta tanto telefonata da suscitare solo sbadigli, ma funzionale a un modo di intendere il fumetto popolare che non riesce a guardare al di là del proprio naso.
Meglio: del proprio portafoglio.
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3 commenti:
Massì, tanto prima o poi ci sarà un'altra ret-con, no?
Ogni tanto riusciamo persino a legerlo un fumetto, tra una ret-con e l'altra.
Penso a Superman: Secret Origins e mi chiedo quanto poco tempo sia trascorso da Birthright. E quanto invece da Man of Steel.
Ho appena finito un articolo per Fantasy Magazine su un futuro Superman senza Krypton.
Capisco le controversie legali, ma ne avevamo bisogno?
Domanda facile: no.
Né di quello, né delle controversie legali.
A Cesare quel che è di Cesare.
Lo penso anche io
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