domenica 19 luglio 2009
Valentina Melatengo
Ultimamente, Coniglio Editore sta pubblicando cose egregie. Ottimi i saggi, come il monumentale “Imperdibili” di Luca Boschi. Ottime le proposte “per lettori” maturi, vedi “Fragola e cioccolato” di Aurelia Aurita. Ottime e abbondanti le ristampe: per dirne una, quella recente di “Tank Girl”. O quella appena arrivata sugli scaffali, e dedicata a Valentina Melaverde.
Gli appassionati di fumetti che hanno passato la quarantina "la" Valentina Morandini se la ricorderanno di sicuro: impossibile resistere al fascino della ragazzina che ogni settimana illuminava le pagine del “Corrierino” con il suo diario minimo. Un po’ perché era carina forte. Un po’ perché era più grande, ma di poco. Quel tanto che bastava per farti contare i minuti fra te e le “cumpe”, i motorini, le vacanze con gli amici e le prime cotte. Fra te, insomma, e la vita vera. E un po’, anzi molto, perché Grazia Nidasio era in grado di sintetizzare in una, massimo due paginette alla settimana una tale mole di stimoli da annichilire qualsiasi tentativo di diminutio.
A rileggerle oggi, quelle storie, sono brividi. Non è solo il ritorno proustiano al tempo dilatato dell’infanzia. È la consapevolezza che ognuna di quelle strip fosse allo stesso tempo una lezione di vita, stile, sceneggiatura, montaggio, regia – come dire Elsa Morante più Lina Sotis più Caterina Caselli più Hugo Pratt più Giamburrasca più Gazzelloni i Beatles Kerouac il flower power e molto altro ancora.
Un esercizio di sincretismo bestiale, realizzato con la lucidità, la sicurezza e il talento narrativo dei grandi classici del fumetto. E adesso, il primo di una serie di volumi da leggere e tramandare a chi verrà. Come, per dire, la trilogia dei nostri antenati di Calvino, i libri di Munari, il Manuale delle Giovani Marmotte, Asterix o Calvin e Hobbes.
L’unico rimpianto è che oggi Nidasio si conceda con il contagocce, centellinando vignette fra “Corriere” e “Smemoranda”. Se trovasse il tempo di raccontarci che fine ha fatto Valentina, non sarebbe niente male. Oh, be', la vita è lunga.
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2 commenti:
Sul Corrierino ero assiduo lettore della Stefi. Prima del cane Gino, di Alfonso e del Lockness di Pavesio.
Ripensandoci, altro che Yu-gi-oh...
Eh.
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