giovedì 23 luglio 2009

Mai scherzare con i nerd


L’anno non lo ricordo più, forse il ‘92 o il ‘93.
Mario Ferri mi chiede di buttar giù la pagine della posta del primo numero di “Superman” Play Press.
Ovviamente, essendo il primo numero, non ho lettere cui rispondere.
Prima regola della pagina della posta: se non hai sottomano della posta, inventa.
Ingenuamente, invece di far di testa mia, decido di parafrasare una bella lettera apparsa su un numero della collana originale, da cui stralcio i punti salienti.
La rivista esce puntualmente in edicola.
Qualche settimana dopo, la direzione mi convoca per una “tiratina d’orecchie”. Salta fuori che Riccardo Corbò ha scoperto l’inghippo, si è preso la briga di fotocopiare la lettera che ho preso a modello sottolineando le mie quotes con l’evidenziatore, e ha inviato il tutto in redazione chiedendo la mia testa.
Per fortuna, riesco a spiegare al gran capo di aver sbagliato, sì, ma in buona fede: piuttosto che prendere per il culo i lettori spacciando per autentica una lettera inventata, ho preferito rifarmi a una lettera autentica. Perdo la posta di Superman, ma conservo il posto. In più imparo una lezione di cui non mi dimenticherò più: mai scherzare con i nerd.
Giuseppe Ferrario, con le “Cronache” della Panini, ha fatto più o meno lo stesso errore che io avevo fatto a suo tempo, rifacendosi nientemeno che a Miyazaki. Conoscendolo da dieci anni, scommetterei la palla sinistra sulla sua buona fede, e sono certo che si sia trattato di una scelta infelice, non di una furbata.
Però: collana sospesa per accertamenti.
Però: troll a piede libero su tutti i forum del reame.
Però: sputtanamento a mezzo stampa su un grande quotidiano nazionale. Come un Papi qualsiasi.
Abituato com’è ad andare per i bricchi, il Ferro supererà senz’altro anche questo terzo grado.
Perché è un gran professionista. Un ottimo disegnatore. Uno che ha sempre lavorato con impegno e passione.
E soprattutto perché è una persona pulita. Nonostante la cazzata sesquipedale che ha commesso.
Per questo, comunque vada, sono con lui. Certo che abbia imparato a non scherzare con i nerd.

12 commenti:

Filippo ha detto...

Diavolo di un Corbo' !

Unknown ha detto...

A lui le pentole, a noi i coperchi.

Filippo ha detto...

chissà se alla Play Press fanno cosi' anche oggi con la posta di Playboy

Unknown ha detto...

Non saprei: comunque, cose così capitano nelle migliori aziende editoriali. Sulla posta inventata ci si potrebbe scrivere un libro.

(Anzi, ci ha già pensato a suo tempo Romano Battaglia: il volume si intitolava "Lettere al direttore").

saldaPress ha detto...

Come in molte cose, non è tanto interessante sapere il "cosa" o il "chi" ma, piuttosto, sarebbe bello sapere il "perché".
E di solito le mille triangolazioni sono fatte per evitare di rispondere a questa semplice domanda.

:) CIC!

Unknown ha detto...

Ma non eri tu che lamentavi la penuria di editor in gamba?
Qui sarebbero cascati come il proverbiale cacio.
Invece è già cominciato il fuggi fuggi. E alla fine, il rischio è che a restare col cerino in mano sia Giuseppe.
Che a parer mio, ha peccato di ingenuità e malauguratamente sottovalutato la rabbia otaku.

saldaPress ha detto...

Io non so chi sia accreditato come editor in questo jellato progetto fantasy, ma una cosa è chiara e risaputa: in Panini la figura professionale dell'editor non esiste e loro (come altri) chiamano editor una figura professionale che è a metà tra il coordinatore redazionale, il lettore di fumetti di lunga data e il trova robe di cinecittà.

I loro "editor" di come rapportarsi agli autori e al loro lavoro non ne sanno niente. Ed è per questo che mi fa ridere chi dice che, in questa maronata, gli editor Panini hanno le loro responsabilità. Quali editor?

Per la Panini (da sempre, nei progetti che riguardano la produzione, campioni del "vorrei ma non posso") la figura dell'editor è chiaramente dispensabile e, in ultima analisi, inutile. Una prova?
Francesco Meo, editor del 911 di Recchioni, che doveva essere l'editor del progetto, che dice che lui ci crede ed è pronto a scomttere la carriera su quello che lui (editor) e gli autori faranno insieme.
E, all'alba del primo numero, e già fuori della Panini.

Quindi ripeto: quali editor?

E, come insegna Mamet, se vuoi capire, segui sempre i soldi. Lì sta quasi sempre la spiegazione.

:) CIC!

Unknown ha detto...

Ecco, lo vedi?
Ti danno un dito e tu ti pigli il braccio.
E poi, ormai dovresti conoscermi abbastanza bene da aver capito che io non seguo MAI i soldi. Sigh.

saldaPress ha detto...

Che poi quello del "segui i soldi" era Marlowe.
Mamet è quello che dice che ciò che muove il mondo sono l'amore e i soldi. Meglio: è l'amore per i soldi.

CIC!

ps: mai avuto dubbi sul fatto che tu sia un signore e che di quelli come te, in quest'ambiente, hanno buttato lo stampo.

Unknown ha detto...

Ah, l'amour.

MicGin ha detto...

Infatti... superato il clamore iniziale della vicenda, è chiaro che il buon senso ti indirizza verso le responsabilità editoriali.

La cosa più grave è però la scarsa solidarietà espressa per Giuseppe Ferrario: errore ormai netto e solare, ma in buonafede. Invece c'è chi ha preferito prendere le distanze badando solo a sé stesso.

MicGin ha detto...

quello nella foto è lorenzo!?!!!