Futuro, anteriore |
In Tomorrowland - il mondo di domani c'è un bel po' di roba che funziona.
Per esempio, la regia a centottanta all'ora di Brad Bird. Che per Tomorrowland, va detto, ha rimbalzato la regia di Star Wars VII.
Il Production Design retrofuturista di Scott Chambliss.
Il montaggio spaccaculi di Walter Murch.
L'idea di un film di fantascienza young adults originale. Almeno nella misura in cui può esserlo una pellicola ispirata a un'attrazione di Disneyland (la più popolare di sempre, secondo le cronache).
E poi c'è Damon Lindelof.
Che in mancanza del potenziale narrativo già presente in attrazioni già tradotte in cinema come Pirati Dei Caraibi o La Casa dei fantasmi ha arruolato come co-sceneggiatore Jeff Jensen, già su Lost. E si è inventato una specie di Interstellar per bambini però infrociato con Terminator più una spruzzatina di Elysium e suggestioni giappo stile Chobits più un sacco di altre cazzatielle messe lì giusto per riempire una trama già bella articolata e densa di suo.
Il risultato è un blockbuster diesel che prende quota lentamente prima di esplodere letteralmente come un fuoco d'artificio digitale. Un film piuttosto diseguale, perennemente in bilico fra commedia e dramma, aperture tipicamente disneyane e provocazioni mutanti à la Cronenberg, ebbrezze visive e seduzioni impossibili, uno spettacolone glassato di zuccherosa spensieratezza ma con un cuore freddo e venato di malinconia: troppo adulto per i ragazzini, troppo ragazzino per i grandi. Il perfetto aperitivo live action all'altra pellicola Disney della stagione, quell'Inside Out che già si profila all'orizzonte come un nuovo capolavoro Pixar.
Il risultato è un blockbuster diesel che prende quota lentamente prima di esplodere letteralmente come un fuoco d'artificio digitale. Un film piuttosto diseguale, perennemente in bilico fra commedia e dramma, aperture tipicamente disneyane e provocazioni mutanti à la Cronenberg, ebbrezze visive e seduzioni impossibili, uno spettacolone glassato di zuccherosa spensieratezza ma con un cuore freddo e venato di malinconia: troppo adulto per i ragazzini, troppo ragazzino per i grandi. Il perfetto aperitivo live action all'altra pellicola Disney della stagione, quell'Inside Out che già si profila all'orizzonte come un nuovo capolavoro Pixar.
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