
L’anno non lo ricordo più, forse il ‘92 o il ‘93.
Mario Ferri mi chiede di buttar giù la pagine della posta del primo numero di “Superman” Play Press.
Ovviamente, essendo il primo numero, non ho lettere cui rispondere.
Prima regola della pagina della posta: se non hai sottomano della posta, inventa.
Ingenuamente, invece di far di testa mia, decido di parafrasare una bella lettera apparsa su un numero della collana originale, da cui stralcio i punti salienti.
La rivista esce puntualmente in edicola.
Qualche settimana dopo, la direzione mi convoca per una “tiratina d’orecchie”. Salta fuori che Riccardo Corbò ha scoperto l’inghippo, si è preso la briga di fotocopiare la lettera che ho preso a modello sottolineando le mie quotes con l’evidenziatore, e ha inviato il tutto in redazione chiedendo la mia testa.
Per fortuna, riesco a spiegare al gran capo di aver sbagliato, sì, ma in buona fede: piuttosto che prendere per il culo i lettori spacciando per autentica una lettera inventata, ho preferito rifarmi a una lettera autentica. Perdo la posta di Superman, ma conservo il posto. In più imparo una lezione di cui non mi dimenticherò più: mai scherzare con i nerd.
Giuseppe Ferrario, con le “Cronache” della Panini, ha fatto più o meno lo stesso errore che io avevo fatto a suo tempo, rifacendosi nientemeno che a Miyazaki. Conoscendolo da dieci anni, scommetterei la palla sinistra sulla sua buona fede, e sono certo che si sia trattato di una scelta infelice, non di una furbata.
Però: collana sospesa per accertamenti.
Però: troll a piede libero su tutti i forum del reame.
Però: sputtanamento a mezzo stampa su un grande quotidiano nazionale. Come un Papi qualsiasi.
Abituato com’è ad andare per i bricchi, il Ferro supererà senz’altro anche questo terzo grado.
Perché è un gran professionista. Un ottimo disegnatore. Uno che ha sempre lavorato con impegno e passione.
E soprattutto perché è una persona pulita. Nonostante la cazzata sesquipedale che ha commesso.
Per questo, comunque vada, sono con lui. Certo che abbia imparato a non scherzare con i nerd.