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Chi vive a Milano sa cosa voglia dire quando piove. Il colore lattiginoso del cielo pesa come la lana grigia e pruriginosa di una vecchia coperta, e ha lo stesso odore di polvere umida. E il bagliore ospedaliero dei neon degli uffici completa il quadro. Per tirarmi su, penso a un inverno che si annuncia denso di eventi, dal mio quarantaduesimo (quarantaduesimo!) compleanno, ai nuovi progetti su cui sto lavorando con le dita incrociate, a tutti i film, i libri e i fumetti interessanti che stanno per uscire. Insomma, come un brucone nel bozzolo, me ne sto impacchettato nel plaid più caldo che ho in casa, e aspetto. Con la strana sensazione che oltre la noia di stagione stiano fermentando i germi di una nuova primavera. Magari è la volta che ci azzecco. Yaaawn.
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