mercoledì 9 maggio 2007
Stelle cadenti
Moore, Oklahoma. Maggio 1999. Dentro un camper parcheggiato nel giardino di una anonima villetta dei sobborghi, una ex attrice di 36 anni muore soffocata nel suo vomito per overdose di barbiturici.
Il suo nome è Dana Plato.
Anche se nessuno se la ricorda più, una volta Dana era famosa. Era la Kimberly Drummond di “Il mio amico Arnold”.
Figlia esemplare e sorella esemplare.
Fidanzatina ideale esemplare. Almeno per il sottoscritto.
Un ricordo pulito.
L’incanto dura finché non scopro che fine ha fatto. E finché non ripercorro a ritroso le tappe di un calvario che è molto americano e molto normale.
E che mi lascia addosso lo stesso dolore caldo e dolciastro dei racconti di Thom Jones o dei film di Alexander Payne.
Ogni anno, in questi giorni, la primavera mi si struscia addosso.
Io penso a Dana, e la abbraccio forte.
Ogni anno, è come innamorarsi. Ed è bellissimo.
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